CAMPO DI APPLICAZIONE
- Individuazione della responsabilità di un inquinamento nell’ambito di contenziosi volti a determinare i soggetti su cui ricadono gli oneri di bonifica
- Individuazione della tipologia di prodotto in fase libera o disciolta riscontrato
- Valutazione del grado di alterazione del composto al fine di stimare l’epoca dello sversamento dimostrando l’assenza o la presenza di nuovi apporti di contaminazione
Warnings
- L’arco temporale entro il quale è avvenuto lo sversamento è tanto più preciso quanti più dati si hanno a disposizione e quanto più fresco è il prodotto analizzato
TECNOLOGIA
Tecnica analitica che usa la gas cromatografia e la spettrometria di massa al fine di ottenere informazioni qualitative e quantitative sui campioni di prodotto attraverso l’identificazione dei cosiddetti Biomarkers (target analitici che caratterizzano l’identità di un composto idrocarburico).
La determinazione dei profili TIC (Total Ion Chromatogram) permette di identificare di quale prodotto/frazione petrolifera si tratti, possedendo ogni prodotto/frazione petrolifera un’impronta caratteristica, della quale si riporta in Figura 1 un esempio.

Esempio di profilo TIC (Total Ion Chromatogram) per un campione di prodotto. In verde viene riportato il range identificativo delle benzine, in blu quello del kerosene e in nero quello relativo al gasolio
I vari composti contenuti nei prodotti di raffinazione sono più o meno sensibili alla biodegradazione e per questo motivo è possibile definire una sequenza temporale, con cui questo processo influisce sulle alterazioni dei prodotti, permettendo valutazioni sulle variazioni della composizione dell’intera miscela contaminante nel tempo.
VANTAGGI
- Rispetto alle altre tecnologie può basarsi sulla contaminazione disciolta
LA NOSTRA ESPERIENZA
Rinvenimento di prodotto in fase libera su un piezometro di monitoraggio presso un’area di servizio autostradale.
L’area, oggetto di caratterizzazione ambientale e successivi interventi di messa in sicurezza e bonifica dal 2012 subì un cambio di proprietà nel 2017.
Nel 2020 è stata condotta un’analisi di fingerprinting composizionale su aliquote di prodotto estratte dal piezometro al fine di indagare l’origine e l’età della contaminazione.
Dalle analisi è stata identificata la presenza di gasolio, il cui sversamento è stato attribuito ad un evento avvenuto non prima del 2019, confermando dunque un nuovo spill imputabile alla gestione attuale.
Il profilo cromatografico ottenuto ha infatti evidenziato la presenza esclusiva di una frazione media (indicativamente nell’intervallo compreso tra C10 e C30), oltre alla presenza netta e dominante di picchi ben definiti, indicativa di sversamenti recenti. Al contempo, l’analisi della distribuzione delle famiglie omologhe di idrocarburi ricercate (n-alcani, n-alchilcicloesani, alchilbenzeni e naftaleni) ha confermato la presenza di un contributo esclusivo di gasolio.