CAMPO DI APPLICAZIONE

  • Caratterizzazione di siti contaminati da idrocarburi e solventi clorurati
  • Indagini preliminari a interventi di ristrutturazione e smantellamento di siti industriali
  • Indagini per acquisizioni immobiliari
  • Monitoraggio e verifica dell’efficacia di trattamenti di bonifica in situ

Fattibilità

  • Applicabile su terreni di qualsiasi genere, tranne roccia o terreni grossolani molto addensati
  • Da integrare con indagini a fluorescenza (LIF – UVOST) in presenza di spessori consistenti di fase libera surnatante

TECNOLOGIA

Il MIP (Membrane Interface Probe) è una tecnologia d’indagine ad alta definizione utilizzata per la determinazione semi-quantitativa in situ della distribuzione della contaminazione. L’indagine prevede l’infissione nel sottosuolo a velocità media costante, mediante direct push, di un’asta provvista di punta conica ed attrezzata con sensoristica specifica.

I contaminanti volatili passano allo stato gassoso grazie ad una piastra scaldata presente sul lato della sonda, entrano per diffusione all’interno della sonda attraverso una membrana semipermeabile idrofobica, per poi risalire in superficie attraverso un flusso continuo di gas inerte verso gli strumenti di misura, alloggiati all’interno di un laboratorio mobile.

Per ciascuna verticale d’indagine viene restituito in tempo reale un profilo con distribuzione continua della contaminazione tramite analisi PID e FID (per i composti idrocarburici) e DELCD (per i solventi clorurati). Tramite software geostatistici i dati possono essere interpolati per ricostruire modelli solidi 3D.


VANTAGGI

  • Approcciare la bonifica in maniera sostenibile, evitando il sovradimensionamento degli interventi;
  • Possibilità di visualizzare in sito su pc i risultati in tempo reale, e quindi di adeguare l’indagine in corso d’opera in funzione degli esiti via via acquisiti;
  • Possibilità di individuare con precisione e in alta definizione i focolai di contaminazione e progettare correttamente gli interventi di bonifica;
  • Tempi di esecuzione e restituzione dei risultati rapidi, costi contenuti;
  • Indagine poco invasiva;
  • Possibilità di superare incongruenze dovute a outliers riscontrati in indagini di tipo tradizionale.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Le indagini di caratterizzazioni tradizionali risultano talvolta inadeguate per la progettazione di un intervento di bonifica, in quanto la scarsa definizione dei focolai di contaminazione comporta poi l’errata progettazione e il conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi, con incremento di tempi e costi.

L’esperienza Mares nel campo di indagini HRSC riguarda svariate decine di siti, sui ciascuno dei quali è stato possibile apprezzare tutti i vantaggi e il valore aggiunto di questo tipo di approccio.

Si riporta di seguito come esempio la rappresentazione del confronto tra l’indagine tradizionale e l’indagine MIP su un sito contaminato da idrocarburi, nello specifico benzina e diesel, in un terreno di bassa permeabilità, nel quale è emerso che l’indagine MIP ha evidenziato la presenza di un focolaio non individuato con l’indagine tradizionale. Tale focolaio si estendeva sia sopra che sotto la tavola d’acqua.