CAMPO DI APPLICAZIONE
- Applicabile in tutte le tipologie di terreni e acque per qualsiasi tipo di contaminazione organica (es. da sostanze idrocarburiche)
- In grado di rilevare e monitorare un’ampia gamma di comunità microbiche per individuare il potenziale biodegradativo
Warning
- Per tipologie di contaminanti emergenti (es. pesticidi) non si hanno ancora informazioni puntuali sul comportamento delle comunità microbiche
- L’affidabilità del risultato è tanto maggiore quanto maggiore è il numero di campioni analizzati
TECNOLOGIA
Le analisi genetiche permettono la caratterizzazione e il monitoraggio del potenziale di biodegradazione dei contaminanti. Gli strumenti di monitoraggio dell’attività biodegradativa sono i seguenti:
- qPCR: rilevando il materiale genetico, vengono individuati e quantificati solo specifici ceppi microbici degradatori dei contaminanti d’interesse;
- NGS: attraverso il sequenziamento del metagenoma vengono individuate tutte le specie della comunità microbica (microsistema).
VANTAGGI
- Tecnica non invasiva;
- Fornisce informazioni complete ed esaustive sull’attività biodegradativa;
- Costituisce uno strumento di progettazione che consente un approccio sostenibile verso gli interventi di bonifica;
- Attraverso il monitoraggio in corso d’opera delle popolazioni microbiche “impegnate” nell’intervento di biorisanamento è possibile modulare i processi per garantire il massimo risultato nel minor tempo possibile e al minor costo possibile.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Caso studio: Verifica dell’efficacia di un intervento di bioremediation durante un test pilota
Analisi qPCR
Prima dell’avvio del test: popolazione batterica più abbondante nell’area esterna al test rispetto all’area interna
Durante il test pilota: presenza di batteri 10 volte maggiore nell’area interna rispetto all’area esterna
Next-Generation Sequencing (NGS)
Le analisi mostrano un aumento nella popolazione batterica dell’area interna, dove è applicata la tecnologia, delle specie aerobiche, che contribuiscono alla degradazione dei contaminanti d’interesse (Pseudomonas sp., Rhodococcus sp., etc.)
Conclusioni:
La tecnologia di bioremediation che si sta sperimentando nel test pilota sta portando gli effetti attesi sia in termini di incremento della popolazione batterica, sia in termini di tipologia di specie batteriche utili alla degradazione dei contaminanti d’interesse.